Euro 2016: gli highlights della seconda giornata - Zona Cesarini

Euro 2016: gli highlights della seconda giornata

Archiviata anche la seconda giornata dell’Europeo, che non ha fatto mancare sorprese, conferme, momenti singolari e spunti di riflessione riguardo un torneo sempre più all’insegna dell’equilibrio. Dopo la prima tranche di valutazioni, di seguito i momenti clou – in positivo e negativo – del secondo turno (con qualche anticipazione sul terzo). Con una buona dose d’ironia.

Francia – Albania 2-0

Federico Castiglioni

Deschamps fa il CT che la sa lunga e lascia fuori Griezmann e Pogba ma aggrava l’insipienza offensiva dei Bleus. All’intervallo li inserisce e il colchonero trova il gol che sblocca la partita al 90°. L’Albania di De Biasi tiene botta fino all’ultimo e recrimina persino un palo con Memushaj, poi è colpita oltremisura dal solito Payet (che segna al termine di un’azione dove di tre francesi che toccano palla, due scivolando riescono a farla arrivare dove vogliono). Fattore C.

Leonardo Capanni

Come detto dopo il primo turno: l’Albania fa sul serio. Tornano i punti cardine del profondissimo lavoro di De Biasi: organizzazione ferrea, compattezza tattica di scuola italiana, coraggio e un’umiltà di fondo a tratti commovente. Memushaj si conferma prospetto interessante, i veri problemi risiedono nel ruolo di prima punta. La Francia è ancora un ibrido, dà una sensazione di potenza e incompiutezza allo stesso tempo. Payet è ormai candidato al titolo di MVP, Griezmann decisivo ma ancora opacizzato in un ruolo non ottimale per le sue caratteristiche tecniche. Fattore C².

Svizzera – Romania 1-1

Federico Castiglioni

La Svizzera va in sofferenza anche stavolta (Romania avanti con Stancu, di nuovo su rigore), poi un siluro di Memhedi la rimedia. Elvetici che raccolgono un punto dopo aver sprecato l’impossibile. P.s. comunque mo’ basta con le battute su rumeni, albanesi e kosovari, su. Meglio farle sui rigori di Lichtsteiner.

Bonus track: Francia – Svizzera 0-0, manoncenefregaunpiffero. Perché l’Albania batte 1-0 la Romania su (ennesima) papera di Tatarusanu. Sadiku già proclamato eroe nazionale, mentre le Aquile tornano a sperare nell’impresa dell’accesso agli ottavi. Mentre Griezmann e Behrami mettono in forte imbarazzo i laboratori della Adidas.

Leonardo Capanni

Pareggio preventivato e preventivabile. Partita giocata sul filo del chi-si-fa-meno-male. La Romania conferma di essere squadra ostica, rigida, con pochissime soluzioni; la Svizzera sciorina un’altra prestazione modesta ma tenace e infila un gran gol con uno dei suoi migliori giocatori per applicazione e adattabilità, Mehmedi. Concordo sulle battutine via-social: sarebbero da bloccare, così come l’uso della parola “illegale” in contesto extra-giuridico.

Bonus Track:Gianni, sono ottimista!”. La banda di De Biasi finalmente si sblocca, forse troppo tardi, ma centra una vittoria storica, con gol, sulla Romania. Un calorosissimo ringraziamento va a Tatarusanu in versione Mario Bros che salta cercando di accaparrarsi i funghetti. È finito nel tubo.

Dove osano le Aquile

Russia – Slovacchia 1-2

Federico Castiglioni

Hamsik (super-gol) e soci prendono il posto dell’Uefa e deliberano che la Russia in questo Europeo ha fatto già abbastanza danni. Gli slovacchi confermano di essere una squadra niente male e si rilanciano per il passaggio del turno. I russi, invece, in termini di tenuta difensiva, non ricordano proprio Stalingrado. Ora per loro la situazione è disperata.

Leonardo Capanni

In questa partita da dentro-fuori abbiamo visto il gol più bello dell’Europeo, a livello singolo, per coefficiente di difficoltà ed esecuzione: ovviamente quello di Marek Hamsik. Avevo un po’ snobbato la Slovacchia, ha fatto una discreta impressione nella sua unità d’intenti e nella capacità di muoversi da squadra soprattutto in fase di transizione negativa. La Russia deve (ri)costruire qualcosa dalle macerie di un ex impero. Ma, fondamentalmente, pare proprio mancare il talento. Non basteranno i miliardi degli oligarchi.

Bonus Track: Inghilterra – Slovacchia 0-0. La maginot slovacca ce l’ha fatta. Ha tirato su il muro, creando un’enorme densità davanti all’area e raddoppiando sugli incursori inglesi e, alla fine, ha strappato il pass per gli ottavi. Sfacciatamente catenacciari, ma con grande dignità. Inghilterra che avrebbe potuto chiudere a 9 punti per occasioni complessive e invece finisce seconda a 5, ma altrimenti che Inghilterra sarebbe?

Galles – Inghilterra 1-2

Federico Castiglioni

Il derby britannico ci porta ad una serie di quesiti: Bale è un fenomeno delle punizioni o i portieri che incontra sono buste di plastica? Hodgson è un genio perché ha azzeccato i cambi (Sturridge-Vardy dentro e autori della rimonta, Sterling-Kane fuori), o un fesso perché di nuovo è partito con Vardy in panchina, che ormai segna pure non volendo, e Sterling titolare, ormai regredito ad organismo mono-cellulare?

Bonus Track: Russia – Galles 0-3. Passeggiano comodi i gallesi, che chiudono primi il girone, davanti all’Inghilterra, con Bale capocannoniere. Già è storia. Ah sì, qualcuno di noi sul Galles ci aveva puntato pesante.

Leonardo Capanni

Su Hodgson e le sue nazionali si potrebbero scrivere interi romanzi distopici, ma non lo faremo. Sterling continua ad essere un mistero in questo contesto di squadra, Sturridge mi pare la vera variabile che può far saltare il banco: ha tecnica, resistenza, rapidità, gamba, mancino tagliente e sfrontatezza. E pazienza per l’acconciatura simil-Carlton in Willy, il Principe di Bel-Air. Il Galles, comunque, si sta consolidando dopo l’avvio sprint. È stata una partita da Premier nella sua essenza: caos tattico nelle distanze fra reparti, ribaltamenti verticali, gioco sulle fasce, scatti, strane mischie in area e intensità. Sensazioni primitive.

Go Carlton, go!

Germania – Polonia 0-0

Federico Castiglioni

Mentre si sprecano i meme sull’invasione della Polonia, le due quotatissime squadre danno vita ad una partita brutta, bloccata, con nessuna vera emozione. Delusione. Anche se per entrambe il passaggio del turno è ormai certo e quindi va bene così. Löw, comunque, ribadisce che là sotto è tutto apposto.

Leonardo Capanni

Partita bloccata, vero. Però la Polonia ha meritato più della Germania e se Milik non fosse stato in giornata nera – all’Ajax ha fatto circa 10 gol in quel modo quest’anno – parleremmo di un’impresa. Ma tant’è. 0-0 che accontenta entrambe, ma adesso la Polonia sa che può misurarsi con tutti: ha una grande organizzazione sulle catene laterali (ottimi Piszczek, Kuba e Grosicki) e davanti può far male. Ripeto ancora una volta: quanto è forte Krychowiak? Germania: ancora non hanno iniziato l’Europeo. Özil e Götze mi sembrano le due variabili tattiche decisive per dare una svolta in termini di efficacia. Per ora rappresentano i veri problemi tedeschi. P.s. Bentornato Hummels, impressionante.

IL duello dell’Europeo

Irlanda del Nord – Ucraina 2-0

Federico Castiglioni

Grandine d’estate, e l’Irlanda del Nord sbanca. Ucraini che, a differenza del match contro la Germania, rimangono molli per buona parte della gara, subiscono il gol in apertura di ripresa e non riescono praticamente mai a forzare il fortino difensivo nordirlandese. Nel finale McGinn fissa il 2-0. Nota di cronaca: McGinn, pur giocando con l’Irlanda del Nord, è notoriamente anti-unionista. Sarcasmo amaro.

Leonardo Capanni

Che bello. La tipica partita che tecnicamente passa in secondo piano rispetto all’atmosfera. Aleggiava epicità nell’aria, i tifosi nordirlandesi che sovrastavano tutto il resto, la grandine in formato palline da golf, l’interruzione, i calciatori zuppi e sfiniti. Sembrava più una partita anni ’70 che una attuale. Impresa meritatissima per i nordirlandesi: intelligenti, coraggiosi quanto basta e tatticamente preparati. L’esatto opposto dell’Ucraina, che frana in modo fragoroso con un Konoplyanka formato PD alle amministrative di Roma.

Croazia – Repubblica Ceca 2-2

Federico Castiglioni

La splendida Croazia segna il passo: per un’ora domina completamente i cechi, poi perde Modric per infortunio e sul 2-0 si disunisce un po’. L’eterno Rosicky s’inventa la giocata che porta al gol di Skoda e riapre la partita, poi al resto pensano i soliti, folli, ultras croati: lancio di fumogeni e petardi dal settore croato verso la porta boema, partita sospesa quando mancano tre minuti al 90°. Alla ripresa, un rigore dubbio per i cechi è trasformato da Necid, che fissa il 2-2 dopo un recupero-fiume. P.s. Si segnala Mandzukic che getta via bomboni a mani nude.

Leonardo Capanni

Partita vinta, dominando, dalla Croazia. Partita pareggiata dagli ultras croati, che manifestano la loro avversione al padre-padrone Mamic nel momento decisivo del match e riescono pienamente nel loro intento: 2-2 non-sense e tutti sotto la doccia. La Croazia ha gettato alle ortiche un primo posto che pareva possibile. Inoltre, Modric si è infortunato. Schizofrenia balcanica. Eppure in campo sembravano davvero il Brasile d’Europa con una consapevolezza assoluta delle proprie qualità, occasioni in serie e gol di straordinaria fattura. Repubblica Ceca miracolata.

Bonus Track. In previsione di un ottavo contro l’Italia, mi aspetto Flavio Insinna che apparecchierà la scrivania dello studio de Il Grande Match con una tovaglia a quadretti bianca e rossa, per esorcizzare gli avversari a colpi di spaghetti all’amatriciana. Un programma tv visionario, che ha chiuso la penultima puntata con Totò Schillaci intento a preparare una carbonara in diretta. E per il quale paghiamo il canone. Ricordiamocelo.

Ridefinire il concetto di “servizio pubblico”

Spagna – Turchia 3-0

Federico Castiglioni

La caduta dell’Imperatore: la Spagna, opaca contro la Repubblica Ceca, passeggia sulle macerie turche. Difesa anatolica ben presto allo sbando totale di fronte alle geometrie iberiche (imbarazzante sui primi due gol), mentre davanti la sintesi della situazione è data dall’ondata di fischi che si becca un irriconoscibile Arda Turan.

Leonardo Capanni

Una partitella d’allenamento del giovedì. Di quelle dove non ti allacci neanche gli scarpini. Almeno, per Iniesta è stato così: prestazione monstre, dominio dei tempi di gioco, dello spazio, delle linee di passaggio, della visione panoramica di un insieme di maglie rosse che si proponevano continuamente formando triangoli sulle fasce. Morata finalmente si è sbloccato. La fase difensiva turca – e i singoli difensori – hanno dimostrato un’inadeguatezza da torneo dopolavoristico. Spagna nuovamente sugli scudi per la vittoria finale.

Italia – Svezia 1-0

Federico Castiglioni

Diciamocelo: solo i limiti evidenti di quella che è ritenuta la peggior nazionale svedese dell’era-Ibra salvano l’Italia, in netta confusione nel primo tempo. La prevedibile strigliata di Conte e l’ingresso di Zaza per un Pellè nullo invertono il leitmotiv della gara, ma gli azzurri riescono a pungere solo nei minuti finali, prima con la traversa di Parolo e poi con il guizzo personale di Éder. Comunque, tanto basta per il passaggio del turno. Ma per favore non si parli di “Contismo”, che: 1) non esiste; 2) se esistesse, sarebbe pure tatticamente inefficace.

Leonardo Capanni

Il primo tempo più brutto e noioso dell’intero Europeo. Partita agonica, ma per chi vi assisteva. Un secondo tempo in cui i difetti dell’Italia sono stati smussati da Conte: squadra bassa, passiva, senza soluzioni in impostazione, se non il lancio nello spazio fra centrale e terzino di Bonucci e i colpi sbilenchi da maniscalco di Chiellini. Bello il gol azzurro per astuzia, capacità di fare sponda e giocata nello spazio di Éder. Certo, Granqvist l’ha affrontato come un vecchio avventore di osterie affronterebbe il ritorno a casa dopo una nottata di baccanali. Comunque, massima resa col minimo sforzo. Queste restano le peggiori partite per l’Italia.

Belgio – Irlanda 3-0

Federico Castiglioni

Wilmots cambia alcuni uomini (Fellaini, Nainggolan) ma almeno nel primo tempo rimangono gli stessi problemi del match con l’Italia: probabilmente ha ragione Courtois. L’Irlanda tiene botta, ma nella ripresa il dislivello tecnico fra le due squadre colma il gap tattico belga: Lukaku e un redivivo Witsel stroncano una pur grintosa Irlanda, che non disdegna il lancio di un secondo pallone pur di fermare le azioni avversarie.

Leonardo Capanni

Finalmente un po’ di Belgio, verrebbe da dire. Come anticipato nella scorsa analisi, Wilmots si ricorda di essere un allenatore e confina Fellaini nella sua nuova dimensione: leader di una cover band dei Bee Gees. E le cose migliorano. Non è ancora il Belgio delle qualificazioni, De Bruyne appare contratto in un ruolo ibrido e Hazard si scuote soltanto quando trova ampi spazi in transizione offensiva, però si è sbloccato Lukaku e la fase di costruzione è parsa più ordinata. L’Irlanda non ha demeritato: buon primo tempo, ottimo approccio collettivo e una sensazione di calcio d’antan confezionato su misura per i propri interpreti.

La partita di Fellaini contro l’Italia, per un genio spagnolo

Islanda – Ungheria 1-1

Federico Castiglioni

I magiari, vincenti contro l’Austria, vanno in campo mostrando quasi a sorpresa un gioco fluido, fatto di una fitta serie di passaggi dal vago sapore barcelloniano. Di contro l’Islanda oppone lo stesso schema di gioco che ha fermato il Portogallo: muro difensivo e si riparte. Mentre impazza la retorica tra novelli Leicester e guardiolismi in salsa ungherese che richiamano l’Aranycsapat, Kiraly e Saevarsson riportano tutto a una dimensione più umana: il primo sviene su una facile palla dalla quale scaturisce il rigore islandese, il secondo a pochi minuti dal termine confeziona l’autogol che vale il pari ungherese.

Leonardo Capanni

Quanto adoro questo girone. È imprevedibile, folle nei suoi finali, ricco di svolte improvvise. L’Islanda si conferma ancora una volta come non-sorpresa dell’Europeo: è una squadra vera, attenta, tatticamente all’avanguardia pur giocando un calcio per lo più attendista e ha qualche discreta individualità. L’Ungheria ha sorpreso in positivo dopo un esordio non convincente, ma mascherato da un punteggio netto. I magiari hanno dimostrato due cose: entusiasmo e sofferenza possono fare miracoli; per fare miracoli ci vuole anche una grossa dose di culo fortuna, vedi l’autogol all’88°. E soprattutto l’espressione di Bud Spencer (aka Gabor Kiraly) al triplice fischio: un bambino liberato in un luna-park.

Portogallo – Austria 0-0

Federico Castiglioni

Senza parole. Stop.

Il momento “WTF?” dell’Europeo

Leonardo Capanni

La vera delusione dell’Europeo finora è il Portogallo e, ovviamente, il suo dominus Cristiano Ronaldo. Ha giocato meglio rispetto al primo, abulico match, ma è sempre nervoso, smania per il gol, si rende ridicolo e va a finire che stampa sul palo il rigore (forse) decisivo per le sorti della sua squadra. L’Austria, arrivata in Francia con un certo hype tra i nerd dell’opinione calcistica, al momento ricorda più una compagine da Giochi Senza Frontiere+Alaba che una nazionale con velleità da quarti di finale, o giù di lì.