L'estate sta finendo. Perché seguire la Serie A 2016/17 - Zona Cesarini

L’estate sta finendo. Perché seguire la Serie A 2016/17

È già weekend di campionato: la Serie A 2016/17 prende il via oggi con Roma-Udinese. Una nuova stagione, ricca di novità sul fronte mercato – di giocatori come di allenatori -, di cambiamenti di proprietà come di storici debutti. Cosa aspettarsi dal campionato italiano post-Europeo ed Olimpiadi? Tra pronostici, sorprese, delusioni, conferme e consigli sparsi della nostra redazione.

L’adagio comune, quasi un mantra, recita: Juventus destinata ad un campionato a parte. Sarà davvero così? Chi potrà insidiare i bianconeri?

Leonardo Capanni

Beh, difficile che non sia così. Ad ogni modo, mi lascio un piccolo dubbio sui bianconeri; non certo da un punto di vista tecnico né mentale, in quanto è già stata data ogni dimostrazione di superiorità possibile sotto questi aspetti, ma dal punto di vista dell’assemblamento tattico. Pjanic regista, l’assenza di un vero interno che faccia la differenza nel post-Pogba e la tendenza ad infortunarsi per un uomo chiave come Khedira, appaiono come i punti critici di una squadra che ormai è tra le prime 5 in Europa. Tra le insidie metto la Roma: ha fatto un buon mercato e ha un allenatore preparatissimo come Spalletti, stavolta da inizio anno.

Gio Piccolino Boniforti

Io vado con un prudente “non è detto”. Pjanic e Matuidi(?) non so se avranno lo stesso peso nello scacchiere tattico di Pogba o dell’infortunato Marchisio, mentre Álves non è più un ragazzino, Higuaín va a sostituire un giocatore che ha sempre fatto benissimo (Mandzukic) e la Champions porterà via energie. Se anche solo metà dei tasselli vanno a posto, però, non ci sarà proprio storia. Anche perché i leader dello spogliatoio non permetteranno a nessuno dei compagni di giocare con supponenza o superficialità.

Federico Castiglioni

Parto da un presupposto semplice: la Juve l’anno scorso ha demolito il campionato, oltretutto dopo una partenza agghiacciante. Quest’anno si è ulteriormente rinforzata togliendo pezzi pregiatissimi alle rivali. Non credo ci sia partita. Nel caso, sarebbe un suicidio più o meno assistito da qualche exploit delle rivali (Roma, più che Napoli).

Giovanni Parente

È molto difficile immaginare che la Juventus non vinca di nuovo il titolo, soprattutto dopo aver strappato i migliori giocatori alle sue dirette concorrenti. Ma sognare non costa nulla, come ci hanno insegnato quei ragazzi di Leicester qualche mese fa…

Gianluca Lorenzoni

Non fosse per una doverosa dose di scaramanzia direi che sì, lo Scudetto potrebbe già essere assegnato. Poi però di mezzo ci sono 38 giornate da giocare e nulla può essere dato per scontato. Volendo vedere il bicchiere mezzo vuoto non sempre si può recuperare una partenza ad handicap come successo lo scorso anno (e Allegri storicamente non parte mai benissimo), l’assenza di Marchisio potrebbe risultare più pesante del previsto, così come il gap di fisicità lasciato scoperto da Pogba, con Sturaro, Pjanic e Lemina che per motivi diversi non possono dare lo stesso apporto. Detto questo però le alternative non mi sembrano pronte per intaccare la solidità bianconera.

Milano ha davanti un campionato per certi aspetti inedito: i passaggi di proprietà e di panchine. Come giudicare l’Inter di De Boer e il Milan di Montella?

Leonardo Capanni

Per rispondere ci vorrebbe il Mago di Segrate, quello di Diego Abatantuono in Grand Hotel Excelsior. Sono entrambe situazioni di transizione, con dei distinguo, però. Il Milan si è affidato senza remore ad un allenatore giovane ed ambizioso, propositivo nei suoi principi di gioco, a volte perfino troppo, e che si trova in un limbo d’immobilismo tra acquisti in ritardo, oscure mosse societarie e grosse falle tecniche soprattutto nelle mezzali; l’Inter invece riparte dopo un azzeramento tecnico in pieno agosto, un cambiamento che ha dell’isterico. Però Frank De Boer è allenatore preparato, composto, professionale e con idee di gioco definite. Avrà bisogno di molto tempo per incidere a fondo, soprattutto nella fase difensiva e nella costruzione bassa dell’azione – il tasto più dolente, al momento – spero per l’olandese che arrivi Blind o un centrale che sappia impostare da dietro e tenere la linea alta. Altrimenti saranno guai…

Gio Piccolino Boniforti

De Boer è giovane e di personalità. Pare avere le idee chiare, anche se c’è sempre il rischio che rimanga stritolato nel tatticismo degli esperti allenatori italiani. Però è anche vero che andiamo incontro al primo, vero campionato italiano “moderno”. Il bel gioco ormai è un elemento necessario per vincere (Cholo a parte, ma è un discorso a sé) e non un surplus, per cui sia lui che l’esperto Montella hanno modo di fare bene. Se l’Inter è molto intrigante – ammesso che arrivi João Mario e rimanga Brozovic -, qualche riserva in più ce l’ho sulla rosa del Milan: pochi campioni, tanti attaccanti e in generale una solidità da trovare.

Federico Castiglioni

L’Inter è un’incognita. Sono in mezzo ad un guado oltreché societario anche tecnico: il cambio Mancini-De Boer ad agosto iniziato è da ricovero, e se ha il merito di risolvere con folle ritardo uno dei problemi di questa squadra (ovvero il Mancio), non so quanto i chiaroscuri dell’olandese possano rivelarsi adatti per risolvere la situazione: 4 Eredivise vinte, un 8 maggio 2016 (versione olandese del 5 maggio 2002 neroazzurro) e tante sberle prese ovunque in Europa. Per il Milan invece la transizione equivale agli ultimi colpi di coda del Geometra: José Sosa a 7,5 milioni straccia a confronto molte perplessità sull’operazione-tormentone João Mario dei cugini.

Giovanni Parente

Anche se hanno cambiato allenatore una decina di giorni fa, vedo meglio i neroazzurri al momento perché mi sembrano più organizzati a livello di organico e hanno De Boer in panchina che apprezzo per il suo credo tattico molto offensivo, con quel 4-3-3 elastico di stampo tipicamente olandese. Il Milan è in una fase di confusione generale: gli acquisti non convincono, la nuova presidenza ha promesso investimenti che non si sono ancora visti e Montella si ritrova tra le mani una squadra di modesta qualità.

Gianluca Lorenzoni

Sulla carta i nerazzurri partono sicuramente più avanti dei cugini orfani di Berlusconi. Le vicende societarie hanno riempito i titoli estivi molto più che i colpi di mercato, non entusiasmanti a dire la verità sulla sponda milanista, ma (insolitamente) oculati dalle parti di Appiano Gentile. Candreva, Banega e Ansaldi e soprattutto l’aver trattenuto Icardi non saranno forse sufficienti a colmare il gap con la Juve, ma vedo un’Inter quantomeno in seconda fila. Certo, De Boer è la grande incognita, la Serie A non è la frivola Eredivisie. Da verificare.

Dall’altra parte, non sono mai stato un grande estimatore di Montella ma potrebbe essere l’uomo giusto almeno nel dare un gioco frizzante dopo le grasse magre targate Inzaghi e Mihajlovic. Contare su giocatori come Niang, Bonaventura e Bacca (se rimane) potrebbe comunque garantire l’agognato ritorno in Europa (League).

Il miglior acquisto sul mercato finora?

Leonardo Capanni

Verrebbe da dire Higuaín per il peso specifico che porta in dote: fame, gol e soluzioni offensive infinite o quasi, qualità e quantità nelle letture di gioco e nei movimenti funzionali a qualsiasi squadra, e infine carisma. Al di sotto del Pipita, metto Bruno Peres alla Roma: oltre il talento naturale e l’accelerazione selvaggia, libererà una pedina preziosissima come Florenzi dall’esilio forzato come terzino destro. A Roma non dovranno avere fretta, però, perché Peres ha sempre svariato in sistemi dove ricopriva il ruolo di quinto di centrocampo con tutta la fascia a disposizione, e mai in una difesa a quattro. Ma per questo c’è Spalletti…

Gio Piccolino Boniforti

Vado col trio a centrocampo della Sampdoria. La squadra del vulcanico Ferrero ha perso molto in quella zona e pare costruita un po’ casualmente (o quantomeno si tende a cambiare molto ogni sessione sul modello dei rivali cittadini), ma il trio Praet-Cigarini-Bruno Fernandes è veramente interessante. Menzioni d’onore per Strootman (non proprio un acquisto, ok) e soprattutto Ljajic: se la testa tiene, avremo una bella rivelazione.

Federico Castiglioni

Pjanic. Completa la rosa della Juve con un tassello che mancava, dando un’ennesima opzione per Allegri. E poi a che prezzo. E pure Banega, si confermasse (finalmente) ai livelli di Siviglia sarebbe un affarone a costo zero. P.S. Juan Jesus dall’Inter alla Roma per 10 milioni è da ascrivere comunque a grande colpo di mercato… per l’Inter.

Gianluca Lorenzoni

Ok Higuaín, ottimo Pjanic, benissimo Pjaca. Se si parla del miglior colpo non si può non citare la campagna acquisti di Marotta. Ma l’arrivo più intrigante per me è quello di Dani Alves, la casella mancante nello scacchiere di Allegri. Non sarà un ragazzino, ma resta pur sempre il miglior interprete del ruolo dell’ultimo decennio. La coppia con Alex Sandro potrebbe risultare devastante e aprire nuovi scenari tattici con gli esterni non più abili solo negli spazi ma preziosi anche nell’uno contro uno e al cross. La frenesia quasi isterica di Lichtsteiner cominciava a rappresentare un grosso limite soprattutto in campo europeo (grazie di tutto Licht, eh). Poi metto Banega, il perno della nuova Inter che sono curioso di vedere in Italia nel pieno della maturità dopo due annate super a Siviglia. Outsider? Ljaijc e Budimir.

Giovanni Parente

Milik non sarà Higuaín ma all’ultimo Europeo mi è piaciuto tantissimo, giocando addirittura meglio del suo illustre compagno di reparto, e non mi stupirei se progressivamente riuscisse a far impazzire i tifosi partenopei a suon di gol.

Tantissimi cambi di panchina quest’anno, dalle big alle provinciali, a chi il titolo di “mister rivelazione” e perché?

Gio Piccolino Boniforti

È nuovo per modo di dire ma pare molto sicuro di sé: per me la rivelazione tra gli allenatori delle “big” sarà Simone Inzaghi. Che tra l’altro sembra soddisfatto dal mercato. Tra le “medio-piccole” impossibile non citare Sinisa Mihajlovic nel Torino. Il mercato e la mentalità affine allo spirito storico della squadra, secondo me, faranno sì che arrivino parecchie soddisfazioni.

Leonardo Capanni

Inzaghi non mi convince troppo, nonostante abbia una squadra che tecnicamente può comunque dire la sua. Mi gioco la carta Juric: non sarà semplice perché è un ritorno nella città che l’ha adottato e svezzato al grande calcio, avrà il peso del demiurgo e maestro Gasperini sulle spalle, ma ha uomini adatti al suo calcio verticale ed aggressivo – già sperimentato dal Gasp a Genova – e alle sue idee innovative sullo scivolamento da un modulo all’altro (3-4-3 a 4-3-3 fino al 4-2-3-1). Rock ‘n’ rolla, Ivan.

Federico Castiglioni

Vediamo Sinisa quest’anno se sarà più un Up o un Down (io punto su un ceffone a Ljajic a bordocampo, novello Delio Rossi). Juric è un “ritorno” in rossoblù molto affascinante di un allenatore che ha fatto benissimo l’anno scorso. Ma la rivelazione in senso più strettamente mediatico sarà eventualmente De Boer, o di contro il flop dell’anno. E qualcuno salvi il soldato Vincenzo nella Milano rossonera.

Gianluca Lorenzoni

Ho sempre apprezzato Giampaolo, fin dai tempi di Ascoli e Siena nonostante si porti dietro lo stesso appeal di una birra calda. Una carriera che sembrava destinata a decollare (fu vicinissimo alla Juve) e che invece ha rischiato di naufragare mestamente. Lo scorso anno ad Empoli (senza Rugani, Valdifiori e Vecino, è bene ricordarlo) ha messo in piedi un piccolo miracolo con un gioco a tratti eccezionale, non proprio la specialità della casa. A Genova trova una squadra di un certo blasone, uno stadio caldo e una società in leggera confusione (dal caso Cassano al “pacco postale” Castan). Se dimostrerà la consueta preparazione tattica con Quagliarella, Praet, Cigarini, Álvarez, le scommesse Linetty e Schick e il rilancio di Muriel i blucerchiati potrebbero anche divertirsi.

Giovanni Parente

Dico Rastelli. Perché? Ha riportato il Cagliari in A, è stato confermato alla guida dei sardi e ha rinforzato la squadra con giocatori esperti come Bruno Álves, il talismano Padoin, il bomber da salvezza Borriello e il redivivo Isla. Mi aspetto grandi cose da questa squadra che può andare oltre una “semplice” salvezza.

Parliamo di giovani: in Italia si fatica nel lanciarli in Serie A. Chi dovremmo tenere d’occhio fra gli Under 23?

Leonardo Capanni

Se rapportato agli altri grandi campionati europei, il nostro è un quadro desolante. E il discorso ormai è logoro, quasi scontato. Come una chiacchiera da bar da buttare lì nei momenti di noia o silenzio: “Ciao, come va? Tutto bene? Perché in Italia i giovani non giocano?”. Comunque, se dovessi fare un paio di nomi in questa categoria – uno straniero e uno italiano – direi Peñaranda dell’Udinese e Verre del Pescara.

Gio Piccolino Boniforti

Tra gli italiani vedo benissimo Di Francesco Jr. al Bologna – e Donadoni non ha paura di lanciare i giovani – e Di Marco, se trova spazio nell’Empoli sulla fascia sinistra. Tra gli stranieri mi aspetto grandissime cose da Simeone Jr. e Ocampos del Genoa.

Federico Castiglioni

Faccio il tifoso spudoratamente e dico: speriamo uno tra i ventimila classe ’98 comprati da Corvino. Anche se stiamo ancora aspettando Van den Borre…

Gianluca Lorenzoni

Berardi e Belotti fuori concorso, quindi punto su altri due nomi, che già lo scorso anno erano in Serie A. Stravedo per Marco Benassi (’94), che dopo due anni di apprendistato con Ventura, potrebbe diventare protagonista nel Torino targato Miha. Corsa, inserimenti, gran tiro da fuori e buona dose di carisma che non guasta mai per il capitano dell’Under 21. Ora o mai più. L’altro è Milinkovic-Savic (’95) che si gioca un posto con il sempre acciaccato Lulic nel centrocampo a tre di Inzaghino. Gran fisico e ottima tecnica, a Firenze per ora non si sono strappati i capelli per il suo mancato arrivo la scorsa estate. Se trova continuità e qualche gol in più, può diventare un crack.

Giovanni Parente

Segnalo tre ragazzi di belle speranze appena arrivati in Italia: il trequartista belga Dennis Praet, acquistato dalla Sampdoria ieri; il mediano scuola Ferencváros, Ádám Nagy, classico pivote davanti alla difesa che dirigerà le operazioni del Bologna e l’esterno argentino, ex Valencia e cresciuto nel Racing di Avellaneda, Rodrigo De Paul che sbarca ad Udine per ripetere le gesta di un illustre predecessore nel medesimo ruolo: Alexís Sanchez.

Non esiste torneo senza flop: chi steccherà l’annata?

Leonardo Capanni

Al netto degli ultimi, infuocatissimi (e decisivi) giorni di mercato, al momento direi che rischiano delusioni in serie una talentuosa ma giovanissima ed ultra-rivoluzionata Sampdoria, poi un grande classico dell’estate italiana: il Palermo di Zamparini. Con Davide Ballardini che vedo sempre più a rischio esonero dopo un numero X di giornate, che varia inevitabilmente da 1 a 5. E farei attenzione anche all’Empoli del post-Giampaolo.

Gio Piccolino Boniforti

Dipende da cosa propone il mercato di qui al 31 Agosto, però ad occhio direi che i più a rischio sembrano Fiorentina e Milan, soprattutto se partono con elevate aspettative. Il Milan non ha colmato alcune lacune in ruoli chiave, mentre la Fiorentina ha l’eterno problema dei ricambi, qualche giovane da testare e rischia di collassare sotto il malcontento poco celato di Sousa e – in generale – di una piazza scontenta di una dirigenza restia ad investire i ricavi per compiere il famoso step in avanti agognato fin dai tempi di Batistuta. Il problema è per entrambe che le dirette avversarie si sono decisamente migliorate.

Federico Castiglioni

Che sul Milan scommetterei poco si era capito, vero?

Giovanni Parente

Vedo male il Palermo, le neopromosse Crotone e Pescara ma anche l’Empoli, che ha perso in una sola sessione il suo allenatore e pedine fondamentali come Tonelli, Zielinski e Paredes, non vivrà una stagione facile.

Gianluca Lorenzoni

Le classiche fatiche di coppa potrebbero farsi sentire per Napoli e Sassuolo, soprattutto a primavera. Sarri dovrà anche rinunciare a Koulibaly e Ghoulam per un mese, sempre che il senegalese non parta prima. Se la classifica dovesse essere corta non escluderei un Napoli fuori dalla Champions. Il Sassuolo punta alla riconferma dopo una grande ascesa, ma la partenza di due pedine fondamentali come Vrsaljko e Sansone peserà e la concorrenza per l’Europa non mancherà. Per quanto riguarda le piccole l’Empoli mi sembra arrivato al capolinea. Ma lo pensavo anche lo scorso anno…

Consigli per gli acquisti in ottica fantacalcio: un nome per reparto su cui scommettere.

Leonardo Capanni

Portiere: Consigli. Difensore: Martella. Centrocampista: Papu Gomez (se rimane a Bergamo). Attaccante: Dybala. O forse nessuno di questi, perché sto incredibilmente bluffando per non scoprire le carte in vista dell’inizio del gioco che genera più ludopatia in tutto il mondo occidentale.

Gio Piccolino Boniforti

Tralasciando i portieri (poche le novità in porta), dico Gomez del Milan in difesa, Moritz Leitner della Lazio a centrocampo (se non arriva nessuno, possibile che parta proprio il tedeschino ex Borussia al posto di Candreva) e infine Pavoletti davanti: se non si infortuna, per me supera agilmente le 15 reti. Occhio anche ai vecchi leoni, apparentemente a fine corsa, Borriello e Gilardino: si trovano in realtà perfette per il loro modo di giocare.

Federico Castiglioni

Comprate Florenzi (classificato come difensore), se siete di stomaco forte e con punte di sadomasochismo comprate Ljajic, comprate in offerta Borriello che al Cagliari secondo me farà bene e se siete fortunati Vieri paga le vacanze pure a voi, e comprate soprattutto il tavor che al fantacalcio è l’unico indispensabile. Anche più di Dybala.

Giovanni Parente

In porta il classe ’97 polacco Dragowski della Fiorentina, sperando che giochi in qualche occasione; in difesa il nuovo centrale della Lazio, Bastos, formato tatticamente dal signore del “catenaccio russo”, Kurban Berdyev, nell’irripetibile Rostov che stava quasi per soffiare il titolo al CSKA; a centrocampo De Paul dell’Udinese e in attacco Melchiorri del Cagliari, che ha preso il posto di Ciofani nella categoria “attaccante esordiente a trent’anni”.

Gianluca Lorenzoni

La miglior notizia del calciomercato estivo è stata il ritorno di Sorrentino al Chievo. Esiste qualcosa di più confortante? In difesa Zukanovic è da sempre un mio pupillo e tradisce raramente. A centrocampo è arrivato un esterno sinistro, biondo, dinamico e soprattutto ceko. Se non vi basta… Anche se non si chiama Pavel qualche credito su Krejci è quasi doveroso. Attacco: Dzeko (con moderazione).

Chiudiamo in scioltezza: Scudetto, piazzamenti Champions e retrocessioni. Un pronostico secco, da poter rinfacciare…

Gio Piccolino Boniforti

Scudetto dico Juve. Per la Champions si giocano due posti Napoli, Roma ed Inter (con le prime due favorite). Per l’Europa vedo quasi meglio Sassuolo e Lazio rispetto a Fiorentina e Milan, che però hanno blasone ed esperienza in taluni ruoli che valgono qualche punto in più. Per la retrocessione vedo spacciati Palermo e Crotone – se ci fosse ancora Juric… -, mentre rischiano Udinese e Pescara nonostante degli ottimi allenatori. Le altre – in particolare Cagliari, Chievo ed Atalanta – si sono rafforzate efficacemente e mi sembrano poco a rischio.

Leonardo Capanni

Scudetto alla Juventus; Champions sicura per la Roma di Spalletti e a ruota il Napoli di Sarri. In piena bagarre Europa League, dal quarto al settimo posto, vedo una marmellata di squadre che sgomiteranno: Inter, Fiorentina, Milan e – se sapranno dosare le forze fisiche e mentali – avranno discrete chance pure Sassuolo, Torino e Genoa. Per le retrocessioni vedo una squadra condannata: il Palermo; poi gli ultimi due slot se li contenderanno Crotone, Pescara, Chievo (ma, come al solito, si salverà) e un Empoli ricco d’incognite.

Federico Castiglioni

Juve prima, Roma seconda. Napoli terzo in solitario. Inter quarta dopo una stagione altalenante. Fiorentina quinta dopo una brutta partenza. Sassuolo sesto davanti a Lazio, Genoa, Torino e Milan. Vanno giù Crotone, Palermo e…?

Giovanni Parente

Juventus prima, Napoli secondo, Roma terza, Lazio quarta, Inter quinta, Fiorentina sesta e Milan settimo. Scendono Crotone, Palermo e Chievo.

Gianluca Lorenzoni

È l’anno dell’Inter! La Juve non si ripeterà, la Roma arriverà dietro alla Lazio, il Crotone si salverà, il Chievo chiuderà il campionato senza 0-0 e Ballardini scamperà all’esonero. Più o meno.