L'importanza di essere ambidestri - Zona Cesarini

L’importanza di essere ambidestri

Il calcio si sta evolvendo sempre più velocemente ed ovviamente non possono essere da meno i suoi interpreti principali; se si analizzano attentamente le ultime stagioni trascorse e soprattutto l’ultimo, acceso mercato estivo ci si renderà conto facilmente di una caratteristica: oggi i maggiori protagonisti di questo sport – e quelli più “futuribili” – sono ambidestri.

Ovviamente l’uso indifferente di destro e sinistro è da sempre una manna dal cielo per giocatori ed allenatori, ma è quasi disarmante notare come recentemente buona parte dei nomi che ci affaccendiamo a leggere su qualsiasi media possiedano questa particolare caratteristica. Va chiarito: essere ambidestri non è soltanto un dono naturale ma anche il frutto di una spasmodica dedizione al proprio miglioramento, tanto che qualsiasi calciatore in fin dei conti avrà sempre un piede preferito.

Molti dei più grandi calciatori di sempre grazie all’applicazione lo sono diventati: da Lahm e Maldini passando per Nedved, Kroos e finendo a Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic e Luis Nazario da Lima. Pochi, al contrario, i giocatori ad essersi imposti a livello mondiale usando il piede debole “solo per salire sul pullman” e principalmente sono mancini: Robben e Di María spiccano tra tutti, ma anche Dybala – per sciogliere alcuni paragoni che si stanno proponendo – ha ancora il limite di preferire troppo spesso il sinistro in ogni situazione di gioco.

Venti gol che probabilmente vi faranno ricredere sul concetto di grandi giocatori e relativo piede debole.

Per capire la centralità dei giocatori ambidestri basta soffermarsi sull’asse di trattative più infiammata dell’estate, avvenuta proprio coinvolgendo questa tipologia di calciatori. Neymar infatti è un giocatore che predilige il centro-sinistra del campo, ma allo stesso tempo ambidestro nelle giocate e nella loro risoluzione finale, e forse è anche questo il motivo per cui il Barcellona ha insistito nell’acquistare Dembélé: poter schierare uno dei giocatori del tridente offensivo sia a destra che a sinistra, senza accusarne un tangibile calo di prestazioni.

Il sottovalutato sinistro di Neymar.

Dembélé addirittura ha dichiarato di avere difficoltà nel ricordare se il suo piede preferito fosse il destro o il sinistro; in carriera il francese classe ’97 ha segnato 13 gol di destro e 7 di sinistro ma ha servito 12 assist con il sinistro e 9 con il destro e probabilmente, oltre alla sua straordinaria rapidità di base e in conduzione, è questo il motivo per cui la reputazione ed il prezzo dell’ex Borussia siano cresciuti a dismisura nell’ultimo anno.

In questo video, montato seguendo il pattern del destro vs sinistro, si capisce perché il gioco di Dembélé appaia così fluido nelle giocate e nelle situazioni più complicate, quasi in fast-forward rispetto al contesto attorno. È anche il risultato della naturalezza con cui usa entrambi i piedi.

Rimanendo in terra giallonera, e senza scomodare nomi altisonanti come Jerome Boateng, tra i recenti acquisti del BVB c’è uno dei pochissimi centrali di difesa ambidestri, cioè Omer Toprak. L’ex Leverkusen non è stato investito di grossi compiti di impostazione bassa e uscita palla, ma, quando chiamato in causa, ha dimostrato di avere discreta visione di gioco e di saper utilizzare bene entrambi i piedi.

Qui con il destro per impostare, usando pure l’esterno per lo scarico sulla fascia come se non si fidasse del sinistro.

Invece si fida eccome del mancino, impostando e trovando linee di passaggio con semplicità. 

Un altro giocatore ambidestro trasferitosi quest’estate è Youri Tielemans: il belga ha finalmente lasciato la terra natìa approdando al Monaco per 25 milioni; e l’ennesima plusvalenza formato-monstre per il club monegasco sembra davvero dietro l’angolo.

Una doppietta irreale: in 129 secondi dall’ingresso in campo, Tielemans infila dentro uno scaldabagno di collo destro e un tomahawk di sinistro sotto l’incrocio, dopo dribbling e conduzione palla con quello che dovrebbe essere il suo piede debole.

Attualmente tra i top scorer della Champions League troviamo un giocatore che si è messo in mostra con una tripletta nell’ultima giornata: è Wissam Ben Yedder, attaccante del Siviglia. Il francese ha un robusto passato formativo nel futsal e guardandolo giocare lo si nota immediatamente. Ben Yedder è un giocatore brevilineo, rapido e tecnicamente dotatissimo: è ambidestro, e negli anni a Tolosa ha messo a segno 37 gol di destro e 19 di sinistro.

Anche in Premier League si trovano facilmente giocatori ambidestri finiti recentemente al centro dell’attenzione: Christian Eriksen, sublime playmaker offensivo a tutto campo, ne è un esempio cristallino. Il danese porta con sé numeri incredibili: in questo inizio di stagione i suoi key passes sono già 14 (8 di destro e 6 di sinistro) e gli consentono di essere tra i migliori dieci passatori e assist-man del campionato; a capeggiare la classifica c’è il sempreverde Kevin De Bruyne, ennesimo talento moderno, multitasking e in piena confidenza con entrambi i piedi.

Anche Henrikh Mkhitaryan ha un ruolo di spicco, è secondo soltanto a David Silva per numero di assist in questa stagione: l’armeno ne ha messi a referto già 5 e la sua funzionalità nel sistema di Mourinho è dipesa anche dalla capacità di usare benissimo sia il destro che il sinistro, garantendo fluidità di gioco e soluzioni rapide nelle fasi di transizione positiva e successive verticalizzazioni. Non è un caso, infatti, che durante l’ultima sessione di mercato lo United abbia cercato di acquistare Ivan Perisic, un altro calciatore in grado di giocare dietro una prima punta nel 4-2-3-1, riuscendo a svariare su entrambe le fasce grazie alle sue capacità di calcio e conduzione con il piede debole. Pure Pedro, pedina importante per Conte, è un esterno ambidestro e quindi funzionale ad un gioco così verticale.

La perla di De Bryune che stende il Chelsea e lancia definitivamente il City arriva con il sinistro. Ma va?

In Serie A molti dei giocatori più in evidenza recentemente sono ambidestri: di Simone Verdi ancora non è chiaro quale sia realmente il suo piede, un caso di ambidestro purissimo che calcia addirittura da fermo con entrambi i piedi senza perdere in qualità o efficacia, regalando così un ventaglio di soluzioni potenzialmente infinito per le situazioni indirette come per le velocizzazioni del fraseggio nell’ultimo terzo di campo.

Zielinski ha dichiarato di essersi allenato su questo fondamentale fin da quando aveva 8 anni, grazie anche ai consigli del padre, per poter sfruttare perfettamente entrambi i piedi e guadagnare così in “flessibilità del gioco”. Il polacco è un giocatore che ha ancora intenzione di continuare a completare il proprio stile di gioco, e lo farà sotto l’ala protettrice di Marek Hamsik, un calciatore che non hai mai avuto alcun problema ad usare anche il suo sinistro splendidamente:

Soltanto uno tra le decine di gol di Hamsik in cui non si ha la percezione di quale sia il suo piede di calcio. Una sorta di prototipo dell’ambidestro.

Recentemente anche Belotti è migliorato sensibilmente nello sfruttare il suo sinistro: un terzo dei suoi 38 gol – non conteggiando quelli di testa – sono stati segnati con il piede debole, diventato arma indispensabile perfino in un ruolo che ha sempre vissuto di regole e comportamenti sui generis come quello del centravanti.

Esistono comunque diversi giocatori che pur usando poco il piede debole hanno dimostrato grandi capacità, indispensabili per sopperire ad una mancanza del genere: Bernardeschi e Berardi, ad esempio, se usassero entrambi i piedi probabilmente sarebbero già top player. Callejón ha segnato quasi tutti i suoi gol con il destro, anche se un giocatore come lo spagnolo è sempre stato astuto a non rendere evidente questo difetto di base.

Il macro-dato che va delineandosi è che più il calcio si velocizza e più gli spazi a centrocampo ed in attacco – e, più in generale, in fase di costruzione – tendono a restringersi, e maggiormente i giocatori ambidestri troveranno terreno fertile per mettere in mostra questa dote esclusiva.