Le cento e tre volte di Mauro Icardi - Zona Cesarini

Le cento e tre volte di Mauro Icardi

“Bidone”, “sopravvalutato”, “scarso”, “fortunato”, sono solo alcuni dei titoli utilizzati dai suoi detrattori (e sono incredibilmente tanti) per screditarne il valore. Stiamo parlando di Mauro Icardi, capitano e centravanti titolare dell’Inter spesso al centro della critica.

Se dell’uomo si può discutere (come se fare i calciatori implicasse che ognuno ha il diritto valutare le scelte della tua vita privata e che non influiscono sulla tua carriera) sembra assurdo criticare un giocatore di 25 anni che nei soli sei anni in cui ha militato in Serie A, arrivandoci da diciottenne acerbo e non da campione navigato, ha raggiunto la strabiliante cifra di 103 gol in carriera con 180 presenze. Higuain, giusto per fare un esempio recente, è dovuto scendere in campo 154 volte nel nostro massimo campionato per arrivare a questo traguardo, pur giungendo in Italia da stella internazionale e nel pieno della sua carriera da professionista.

Abbiamo quindi deciso di celebrare il risultato andando a riguardare tutti i 103 gol segnati dal centravanti di Rosario nel nostro massimo campionato, suddividendo la sua ancora breve carriera in singoli capitoli da gustare anche a piccole dosi.

Stagione 2012-2013: Matricola

1. Dopo aver esordito in Serie B nella stagione precedente (due presenze, un gol) la stagione 2012-2013 rimane nella rosa della Sampdoria, in cui sono presenti anche Eder, Gianluca Sansone e Maxi Lopez. Il primo gol non si scorda mai, dicono, e allora Mauro sceglie il palcoscenico più sentito per realizzarlo. Sigla il 3-1 infilandosi tra i due centrali per chiudere il derby di Genova all’87° minuto. Una bella tradizione, quella di segnare nei derby, che, nonostante qualche partita di pausa, non si dimenticherà crescendo.

2 e 3. La consacrazione arriva il 6 gennaio. La Samp rimane in 10 al 32esimo del primo tempo, subisce la rete di Giovinco e sembra essere l’ennesima vittima dello Stadium. Il giovane rosarino si permette di dissentire e inaugura un’altra delle sue tradizioni preferite: segnare alla Juventus. Sigla una doppietta, agevolata da due imprecisioni di Buffon: prima scappa via a Peluso e spara in diagonale, poi si smarca ancora sul lato del terzino bianconero e scarica una lavatrice sotto l’incrocio, da posizione defilatissima.

Apoteosi a Torino.

4, 5, 6 e 7. No, non è un refuso. Contro il Pescara di Cristiano Bergodi (chi? boh) finisce 6 a 0, Icardi ne fa quattro. Il primo è una fuga verso la gloria con piazzato in buca d’angolo, del secondo impressiona la capacità di smarcarsi e di comprendere in anticipo il movimento dei difensori, il terzo è un omaggio dei difensori del Pescara mentre nel quarto è lestissimo a rialzarsi e a freddare con il sinistro sul palo lontano Perin in uscita. Quattro gol e nemmeno vent’anni.

8. Due partite dopo a Marassi arriva la Roma. La Samp in vantaggio 2 a 0 ma i giallorossi tentano di rimettere in discussione tutto con il gol di Lamela. Due minuti più tardi arriva il sigillo della sicurezza del #98, il primo di testa in Serie A. Stacco ad anticipare De Rossi all’altezza del primo palo e palla incrociata verso il secondo, un grande classico del repertorio di Maurito.

9. Secondo gol consecutivo di testa, sempre a Genova. Legge la traiettoria della punizione di Estigarribia meglio di tutti e appoggia in rete anticipando Mirante che va a caccia di farfalle. Un gol da 3 punti.

10. Come tutti i giovani virgulti affronta un periodo di crisi, non trovando la rete per due mesi. Ma la voglia di chiudere la prima annata in Serie A in doppia cifra è tanta e il destino gli riserva l’ultima occasione in casa, contro la Juventus. Da zero metri trafigge per le terza volta in due partite i bianconeri (già campioni d’Italia) che perdono anche il ritorno contro i blucerchiati.

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